Cambioooo!!!!!

Nonostante avessi promesso a Cape, in un momento di leggera invidia ormai superata, di chiudere il mio blog se il numero delle sue visite avesse superato quello delle mie (e tra parentesi l’ha superato), e nonostante l’altezza del mucchio di carta che si è accumulata sulla mia scrivania in queste cinque settimane sia tale da impedirmi di vedere oltre, mi ritrovo di fronte ad una pagina bianca di word, con tanta voglia di scrivere, ma senza nessuna idea che valga la pena di essere raccontata.
Si lo so, mi sono appena sposato (era giusto un mese fa) e ho fatto tantissimi giorni di vacanza, e quindi potrei parlare del mio matrimonio, della mia luna di miele nella Rep. Dominicana, dei primi giorni nella tanto sospirata casa nuova o anche della mia seconda luna di miele fatta in tre ad Alassio, ma sinceramente credo di aver rotto abbastanza le palle con queste cose: e la cronaca semiseria del matrimonio, e gli sms mandati alle due di notte, e l’addio al celibato, e il blog comune dedicato a me e Patrizia, e le pareti rosa…..e bastaaaa!!!!
Credo che sia giunta l’ora di dare una connotazione diversa al mio blog, con un taglio differente, sicuramente più serio e più impostato, che possa maggiormente identificare una persona seria e sposata quale sono adesso. Quindi basta con l’ironia di bassa lega, basta con le sciocchezze che a mala pena riescono a strappare un sorriso e basta con i racconti penosi riguardanti la mia vita.

Non vi racconterò dunque che il giorno del mio matrimonio mi sono svegliato nella mia casa nuova (dove avevo trascorso la mia prima notte) alle otto del mattino con Jamiroquai che dal piano di sopra cantava “Cosmic Girl” ad un volume tale che pensavo di avere una cassa sotto il cuscino, e che quando ho aperto la finestra della mia cameretta azzurro-puffo mi sono apparse di fronte trenta persone in abito lungo che festeggiavano la proprietaria di casa che da lì a tre ore si sarebbe sposata, intrattenendoli nel frattempo in accappatoio, con dei cetrioli sotto gli occhi e con del cotone fra le dita dei piedi.
E non vi racconterò neanche che, ripresomi dallo choc, sono andato a casa dei miei suoceri a farmi la barba, perchè nel bagno di casa mia non c’era ancora nessuno specchio, e che io e Patrizia ci siamo parlati come due deficenti attraverso il vetro satinato della porta della sua cucina, e ci siamo persino baciati con gli occhi rigorosamente chiusi.
E figuriamoci se vi posso raccontare che alle dieci e mezza sono andato dal parrucchiere a farmi pettinare, e lì ho trovato una serie infinita di amiche di Patrizia che combinazione avevano scelto lo stesso posto per farsi “belle” in preparazione del grande giorno.
E che bello se vi potessi raccontare della faccia che ha fatto la cassiera del brek (ristorante self-service, dove pranzo quasi tutti i giorni) quando mi ha visto arrivare all’una con un piatto di gnocchi ai 4 formaggi e una scodellona di panna cotta, sapendo benissimo che da lì a poco mi sarei dovuto sposare, chiedendomi allibita se per caso fosse cambiato qualcosa (considerazione mia: sarà mica che uno che si sta per sposare non deve mangiare?).
E come vi vorrei raccontare delle foto fatte a casa mia alle tre, in tuta e pantofole, ma con la giacca e la camicia, con quel cretino del fotografo che mi diceva “Non ti preoccupare, tanto te le faccio solo a mezzo busto”, cosa che invece non è stata proprio così.
E che dire dell’espressione tranquilla e convinta con la quale ho intrattenuto tutti sul piazzale della chiesa fino alle quattro, che poi si è tramutata in terrore e panico, accompagnata da litri di sudore, nel momento stesso in cui l’organo ha suonato le prime note, e Patrizia è comparsa al fianco di suo padre all’entrata di Santa Rita.
Ed è un peccato non potervi raccontare che Alvise (quello della Playstation), solitamente elegantissimo ed impeccabile, si è presentato in camicia e pantaloni assolutamente osceni, perché si è reso conto alle tre di essersi dimenticato il vestito a Padova, ed è dovuto andare di corsa nel primo negozio che ha trovato per rimediare.
E mi dispiace non potervi dire di quanto era bello girare per Torino, con il fotografo appresso, con tutti che ci guardavano e ci facevano gli auguri, e persino con un uomo che ha voluto che il suo furetto (!!!) facesse una foto con noi.
Ed è un gran peccato non potervi narrare le imprese dei miei amici veneti che durante la cena si sono ubriacati completamente ed hanno coinvolto nelle loro “eccentricità” buona parte degli invitati, compreso mio padre che verso mezzanotte era in mutande a ballare YMCA, senza neanche aver la minima idea di quello che stava facendo.
Ed infine mi dispiace non dirvi che alle due di notte mi trovavo in scarpe da ginnastica, boxer, e giacca da sposo, e stavo andando a casa dei miei suoceri (5 minuti a piedi da casa nostra), perché Patrizia aveva dimenticato lì il pigiama, il beauty e il cuscino….e non vi dico la loro faccia quando mi hanno visto!!

E proprio un peccato che io abbia deciso di cambiare lo stile dl mio blog, altrimenti chissà quanti sorrisi vi avrei strappato….

Cambioooo!!!!!ultima modifica: 2004-07-05T13:39:53+02:00da
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