Mangiando mangiando

Ieri sera, sette e trenta, prima di uscire a cena decido casualmente di pesarmi, e la bilancia risponde al mio abuso con un 81.3
Stesso posto, stessa scena, cinque ore più tardi: la bilancia stavolta, forse un po’ più scocciata, mi illumina gli stessi numeri, ma con ordine differente, 83.1
Non è che mi metto a raccontarvi quanto peso perché non so più cosa dire, e allora ogni cavolata va bene.
Certo, quello che scrivo qua dentro spesso è una cavolata, ma quella di oggi ha a che fare con la parola “mangiare” vista in alcune sue accezioni, e a guardarla bene bene, forse cavolata non lo è neanche poi tanto.

Rewind

In queste settimane si sente parlare tanto dei problemi che affliggono la nostra compagnia di bandiera, del fatto che non ci sono più soldi nelle casse, del fatto che i sindacati non accettano le “vergognose” richieste proposte dall’azienda nella persona di Giancarlo Cimoli, del fatto che il governo non ha fatto niente per aiutare i lavoratori, del fatto che è colpa di Berlusconi, ecc. ecc. ecc.
Ora, a parte il fatto che se continuiamo a incolpare il Cavaliere per ogni cosa che succede in Italia, c’è il rischio che poi lui creda veramente di essere stato prescelto dal Signore come messaggero in terra del suo verbo, ci sono alcune piccole storture, in alcuni ragionamenti fatti, che io mi permetto di segnalare.
Trecento euro lordi per ogni ora di straordinario sulla tratta per Osaka, e cento euro lordi sulla tratta per Buenos Aires.
Tre giorni di riposo (500 euro per comandante e 250 per co-piloti) dopo un A/R su Tel Aviv.
Giorni di riposo aggiuntivi se si vola su New York o Miami.
1200 euro lordi al mese per comandante e 720 per co-piloti, se si vola su un aereo sprovvisto di lettino.
Un giorno di riposo in più concesso alle hostess (oltre ai dieci stabiliti) come “riposo mestruale”.
Questo è solo un piccolo estratto delle tante agevolazioni che spettano ai dipendenti Alitalia, e che indubbiamente hanno contribuito al progressivo declino finanziario dell’azienda. Non voglio trarre conclusioni, e neanche fare semplici battute riguardanti la presenza di cicli mestruali anche fra le poliziotte, le cassiere dei supermercati, le impiegate generiche, e addirittura fra le contadine, ma oggi voglio parlare di mangiare, e su questa strada continuo.

Rewind

Ieri mattina, otto e dieci, la mia macchina decide di fermarsi in mezzo alla strada sotto la pioggia. La mia parziale inesperienza operativa, mi fa analizzare l’evento in maniera quasi circostanziata, e mi fa giungere alla conclusione che potrebbe essere la centralina.
Dopo due ore arriva un ragazzo alla guida del carro attrezzi, con un cappello degli Yankees in testa e una sigaretta in bocca. Esamina per qualche minuto la situazione, e asserisce senza ombra di dubbio che non è la centralina, ma solo la batteria.
Mi lascia dunque la macchina lì, per evitarmi un’inutile fregatura di qualche elettrauto farabutto che avrebbe potuto inventarsi chissà cosa, e se ne va senza chiedermi denaro e senza accettare neanche un caffè.
Ore 15, decido di comprare una batteria al supermercato, ma sulla strada che mi separa dalla macchina, vedo un elettrauto.
Entro e spiego il problema al proprietario. Lui esce immediatamente con due cavi ed una batteria, dicendo ai due clienti che ha di fronte di aspettare un attimo. Mi fa partire la macchina e me la fa portare da lui. Mi monta una batteria usata che ha in casa, perché quelle nuove le ha finite, e mi dice che fra due giorni dovrebbero arrivare. Mi saluta cordialmente. Tempo totale: meno di dieci minuti. Spesa totale: di nuovo zero.

Conclusioni

Sembro magro, ma mangio come un porco.
In Alitalia mangiano tutti e paga solo chi vola.
Non tutti i liberi professionisti del “pianeta auto” ci mangiano su.

Mangiando mangiandoultima modifica: 2004-09-02T13:38:41+02:00da
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