Sturmtruppen

Sulla base di una nuova serie tv che si chiama Tru Calling, nella quale la protagonista si trova a rivivere la giornata appena trascorsa con l'obiettivo di salvare la vita a qualcuno che lei ha appena visto morire, ho provato a pensare che cosa avrei fatto, o farei, se potessi rivivere alcune giornate o periodi della mia vita.
E' troppo semplice far correre il pensiero verso i fatti più importanti e provare a risolverli con due parole del tipo: invece di camminare verso l'altare mi nasconderei dentro l'organo a canne, invece di rimanere a Torino andrei a vivere in Papuasia vendendo gelati, invece di un cavalletto fotografico avrei dato al famoso operaio di non mi ricordo dove una palla da bowling, prima di andare da Amadeus mi preparerei sulla ruta e su tute le sue proprietà medicinali.
 Ma come è ovvio io non sono per queste cose, e quindi la mia mente va verso avvenimenti curiosi e di poco conto, che però mi hanno visto in qualche modo protagonista.

Credo fosse il 1995, ed era una fredda domenica mattina di aprile. In quel periodo, un po' per noia, e un po' forse per una mia qualche malattia mentale, passavo le mie domeniche con un gruppo di pseudo-amici rincorrendoci nei boschi, vestiti da militari, e sparandoci dei pallini di plastica, che spesso finivano proprio dove immaginate. In pratica giocavamo a soft-air, ma alcuni di noi lo consideravano più una scuola di vita che un gioco, e questo forse ha contribuito a far si che nessuno cercasse di evitare ciò che poi è successo.

Il gioco avveniva in un bosco che era percorso da alcuni fiumiciattoli. Grazie a questi c'era una zona che era completamente circondata dall'acqua, che noi, ovviamente, chiamavamo "l'isolotto". Quella mattina io e il mio gruppo dovevamo difendere un accampamento (che non esisteva in realtà, ma provate ad immedesimarvi nel gioco….), ed avevamo deciso di costruirlo proprio sull'isolotto. I punti di attraversamento del fiumiciattolo erano due, ed io ero, insieme ad altre sei persone, a difesa di quello che dava su una piccola spiaggetta. Di fronte a noi, che indossavamo delle mimetiche ed eravamo nascosti fra i cespugli, con i volti dipinti di verde scuro e nero e con in braccio dei fucili assolutamente identici agli originali, c'era una discesa ripida di meno di un metro che dava sul fiume, che in quel punto era largo una decina di metri. Sull'altra sponda c'era una spiaggetta di una quindicina di metri che finiva su una salita di qualche metro che portava alla fitta boscaglia.

I nostri "nemici" potevano scendere solo da lì, e dunque noi eravamo pronti a respingerli con un arsenale di tutto rispetto, che comprendeva fra gli altri un M60 (o qualcosa del genere) che funzionava con una batteria da automobile e che sparava un migliaio di colpi al minuto.

Sulla nostra sinistra il fiume si restringeva, ma la discesa dalla boscaglia era più alta e ripida, e quindi impraticabile, mentre sulla nostra destra il fiume si allargava ma era circondato da entrambi i lati da un'ampia distesa di spiaggia, e dunque troppo allo scoperto. Ma è proprio da lì che verso le dieci abbiamo visto arrivare un "civile": aveva dei corti capelli bianchi, indossava un gilet pieno di tasche, ed aveva una grossa cassetta in una mano ed una lunga custodia di tela nell'altra…..praticament e, era un pescatore che stava decidendo quale fosse la posizione migliore.

Ovviamente la scelta è caduta sul posto meno azzeccato, e cioè a metà strada fra noi e il punto di probabile discesa dei nemici. A qualcuno di noi è venuto in mente di dirgli di spostarsi, ma il nostro "capitano" ce lo ha vietato, dicendoci che rischiavamo di farci scoprire.

Per una mezz'oretta tutto è andato bene: il vecchietto ha posizionato tutta la sua attrezzatura e si è seduto bello felice sulla sua piccola seggiola di tela, ed era anche riuscito a prendere qualche pesciolino.

Noi eravamo immobili a non più di quindici metri da lui, e così avevamo intenzione di restare fin tanto che alle sue spalle non fosse accaduto qualcosa. E ovviamente così fu.
Ci furono dei movimenti nella boscaglia, ma l'ordine era di non sparare fin quando non avessimo avuto il maggior numero di nemici in vista. Probabilmente anche loro erano in qualche modo interdetti per via del pescatore, perché rimasero fermi per qualche minuto.
Alla fine però decisero di uscire, e visto che muoversi lentamente non aveva alcun senso essendo allo scoperto, percorsero la discesa in meno di un secondo ed iniziarono a correre verso il fiume, e dunque alle spalle del vecchietto, con l'intento di guadarlo velocemente ed arrivare da noi.
"Fuocooooo!!!!" L'ordine del nostro capitano fu immediato, e in un attimo un'ondata di pallini investì i nostri nemici, che risposero ovviamente al fuoco, urlando e continuando a correre.
E il pescatore?
Era lì tranquillo che pescava e che pensava agli affari suoi, e in un attimo si è visto sparare addosso dal bosco che aveva di fronte, e alle sue spalle aveva una decina di militari, scuri, urlanti ed armati, che gli correvano incontro…. che poteva fare?
E' scappato di corsa lasciando lì qualunque cosa avesse portato con se, senza farsi venire un infarto per fortuna.

Se ci penso ho ancora le lacrime agli occhi dal ridere, anche se mi rendo conto che quel poverino si è spaventato parecchio, ma, per tornare all'origine del post, che avrei fatto se avessi potuto rivivere quella giornata?
Semplice……….mi sarei portato via il pesce che aveva pescato!!!

Sturmtruppenultima modifica: 2005-06-13T14:50:23+02:00da greendune
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4 pensieri su “Sturmtruppen

  1. :))) ma dai e pensare che sembri una persona seria 😛 Invece questa risata :)))))))))))))) )))))) è per l’immagine di te con il viso truccato alla rambo…… daiiiiiiii non farni pensare a queste cose che poi nonsmetto di ridere per settimane…

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