Here I am

Ormai su di me si stanno diffondendo le più svariate voci.
C'è chi giura di avermi visto aggrappato alla torre del braciere olimpico, chi pensa che in realtà io sia Armin Zoeggler, chi dice che io sia stato mangiato da Galeazzi e persino chi è convinto che io mi stia travestendo da stone (la pentola con cui si gioca a curling) pur di farmi inquadrare almeno una volta dalla televisione.
Ovviamente tutte queste dicerie hanno le loro brave fondamenta che si possono ricondurre alla mia partecipazione alla cerimonia di apertura che non è stata assolutamente ripresa da nessuna telecamera.
Sono cose che fanno male, lo so – e detto da uno che ha fatto della posizione a 90 gradi, l'arma del suo successo lavorativo, significa molto – ma fortunatamente non sono del tutto vere. Pare infatti che una televisione dell'Azerbaijan abbia inquadrato il sottoscritto, e il suo relativo carro arcimboldato, per la bellezza di trenta centesimi di secondo. Naturalmente sullo sfondo di una ripresa che doveva rendere omaggio alla bellezza della Herzigova, durante il quale il cameraman, morso da uno scarabeo etrusco capitato a Torino per errore, ha perso per un attimo la presa del suo attrezzo ed ha involontariamente incrociato il suo obiettivo con la mia faccia, di bianco dipinta e di azzurro incappellata. Ma sono dettagli, visto che sembra che di questa ripresa ci sia una copia che gira per il web, nascosta in mezzo alla pubblicità di Rocco Siffredi e della sua Patatina.
Io ad ogni modo sono contento, perché queste olimpiadi mi stanno dando tantissimo.
Oggi ad esempio ho potuto vedere dal vivo la vittoria della nazionale italiana di speed skating. Se consideriamo che fino a questo momento il massimo premio che avevo visto vincere era il tomino di rame che danno alla sagra Maggio Formaggio di Moretta, penso che tutti possano avere una chiara idea della mia felicità.
L'altro giorno poi ho incrociato una tale serie di reali che per riconoscerli tutti avrei dovuto avere l'album Panini che distribuiscono alle varie feste di incoronazione. E poco importa se 27 poliziotti mi hanno cacciato via in maniera poco elegante perché ero in mezzo – diciamo – alle palle. Ho comunque potuto apprezzare come questi umili e sobri personaggi, anche se devono soggiornare in una città per meno di due giorni, si portino dietro un numero di valigie che non sta neanche nella tabellina del tre. In fondo a Torino non si sa mai che tempo possa fare, ed almeno una decina di valigie per possibile condizione atmosferica mi sembrano necessarie.
Spero con questo di aver tranquillizzato tutti coloro che credevano mi fossi perso nella festa torinese e soprattutto in quelle delle varie "case" nazionali. Fin quando casa Olanda ci sarà e continuerà a fare quel buon cibo, dallo strano sapore, ma dall'inebriante ed euforico risultato, io forse latiterò, ma continuerò a vivere felice.
Quindi a presto, e se vedrete sugli spalti qualcuno con la tuta da volontario che sembra tutto fuorché un – appunto – volontario, aguzzate gli occhietti e guardate se per caso non nasconda da qualche parte il suo vestito da arcimboldo.

Here I amultima modifica: 2006-02-16T21:23:26+01:00da
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