In un vecchio post dalla conclusione indimenticabile (la metafora del gelato), mi sono soffermato sull’importanza dei particolari nella mia vita quotidiana.
In quello di oggi, nato sulla base della giornata di ieri, invece vorrei soffermarmi sui segnali che talvolta il destino ci lascia.
Secondo me, ci sono dei momenti in cui tutto quello che ci accade ha il semplice scopo di illuminarci una via a noi forse non troppo chiara, e più questi segnali si accendono, e meno, per uno strano caso di oscuramento cerebrale, noi li vediamo.
Mi ricordo a tal proposito il padre di una ragazza con cui sono stato per tre anni, che ogni volta che mi sentiva al telefono mi usava un’attenzione del tutto particolare “Laura c’è, ma non per te”, “Laura c’è, ma siccome il sole è già calato da mezz’ora non può rispondere” “Laura c’è, ma mi sembra sia a letto con un altro”.
Come si può facilmente notare, i segnali erano chiari e limpidi, e allora come mai una volta sono sceso in garage con questo gentiluomo, che ne ha approfittato per chiudermi lì dentro per tutta la giornata?
O, sempre in tema di ex, mi ricordo di una ragazza che viveva a Bologna e con la quale sono stato più o meno per sei mesi.
Il fatto che prima di conoscerla, tutti gli amici mi avessero avvisato sulla sua probabile disponibilità immediata, avrebbe dovuto insospettirmi, e che poi non abbia aspettato più di un’ora per confermare queste voci, poteva essere ancora più indicativo. Per non parlare di tutte le volte che il suo cellulare era spento e lei, secondo le sue amiche, era in biblioteca a studiare con i suoi compagni di università, che io, nonostante abbia passato lì almeno 20 week-end, non avevo mai visto.
E sulla base di questo, perché mi sono stupito quando un venerdì sera io sono arrivato sotto casa sua alle 21.00 e lei è arrivata con appena tredici ore di ritardo, con la faccia di chi aveva visto più cazzi di un urologo in pensione? (chiedo scusa per la metafora)
E come questi, potrei citare tantissimi altri casi, ma mi allontanerei probabilmente dall’origine del mio discorso, e cioè da ieri, 27/4/2004.
Ovviamente non c’è una soluzione illuminante, perché se ci fosse significherebbe che sono di colpo diventato un genio, e così non è. Però c’è di sicuro una strada che ieri mi è stata indicata più e più volte, anche se io probabilmente non me ne sono accorto, e tanto meno ne capisco il senso.
Appena salito in macchina, la radio mi ha accolto con “I want your sex” di George Michael; la prima cliente della giornata è stata una vecchia prostituta (nel senso che da giovane lavorava nelle case chiuse…. chiuse dalla signora Merlin qualche decennio fa); la prima mail che ho ricevuto portava in allegato un file audio, nel quale due donne si raccontavano una particolare pratica di sesso orale che prevedeva l’utilizzo dell’acqua (cosa che, non nego che mi abbia un po’ turbato); il primo post che ho letto parlava inequivocabilmente di sesso; al mio ritorno in macchina, Nicoletta di RTL stava snocciolando dei dati inerenti alle sanzioni che si rischiano copulando in posti strani, qua e là per il mondo, e da questo ho appreso che:1) se state ciulando in macchina in Florida siete passibili di contravvenzione solo se le ruote sgonfie dell’auto sono di più di quelle gonfie 2) in Nebraska (o non so dove) potete farlo in macchina solo dalle 12 alle 14 dei giorni feriali e dalle 8 alle 18 di quelli festivi e pre-festivi; appena entrato in un centro del fai da te, le mie orecchie sono state raggiunte da “Disperato Erotico Stomp” di Lucio Dalla, della quale riporto solo le ultime strofe“..prima di salir le scale mi son fermato a guardare una stella, sono molto preoccupato, il silenzio mi ingrossava la cappella. Ho fatto le scale tre alla volta, mi son steso su un divano ho chiuso un poco gli occhi e con dolcezza è partita la mia mano”;la prima faccia che ho visto accendendo la televisione è stata quelle di Selen , e l’ultima quella di Eva Henger ospite di Teo Mammuccari.
Se a questo aggiungiamo che l’ultimo atto sessuale (miei compresi) a cui ho assistito dal vivo risale più o meno all’ultimo Palio di Siena, che cosa ne posso dedurre?