Chiarificazioni

Come ampliamente previsto, ieri pomeriggio mi è stato delicatamente infilato un palo di frassino nelle terga.
Il fatto che tale palo sia stato preso in coabitazione con altri miei colleghi, ha sicuramente reso il tutto un po’ più morbido, ma siccome il legno è legno, e visto che leccarci le ferite a vicenda oltre ad essere un po’ anti-igenico ci avrebbe fatto anche un po’ schifo, siamo stati costretti a tenerci tutto dentro, e ad ascoltare ad orecchie ben aperte (anche loro) quello che il capo del capo del capo dei nostri capi aveva da dirci.
Il fatto che ogni problematica tecnico-commerciale sia stata da lui affrontata in maniera del tutto superficiale ed inadeguata non è da ritenersi importante, visto che la sua ampia preparazione non prevede che sappia ogni minimo dettaglio del suo lavoro.
E anche il fatto che ogni sua risposta ad ogni nostra domanda riguardante un qualunque aspetto del nostro lavoro sia stata assolutamente ridicola, non è da ritenersi importante, visto che la sua ampia preparazione continua a non prevedere che egli possa condividere la sua immensa sapienza con noi piccoli servi della gleba.
Ma che lui abbia finito con un aneddoto che voleva essere chiarificatore dell’annosa questione “come risolvere le obiezioni e i problemi della clientela”, che era praticamente incentrato su di un uomo seduto sul cesso, cosa avrebbe dovuto farci capire?
Forse che il nostro è un duro lavoro, e che spingi spingi prima o poi qualcosa esce fuori?
O forse che se la guardiamo dal giusto punto di vista la nostra posizione è di sicuro migliore dell’altra?
O magari che qualunque schifezza facciamo, basta tirare la corda giusta e tutto sparisce?
Qualunque sia la risposta esatta, direi che comunque il nostro è proprio un lavoro di merda.