Un Urlo di dolore

C’era una volta un paese innocente nel quale tutti si fidavano di tutti.
Il Re di questo paese era così semplice che prendeva il tram insieme ai suoi sudditi, con appena due guardie che lo scortavano a debita distanza per non intimorire chi volesse parlargli.
Anche la sua casa era difesa da appena due guardie, e quando qualche straniero domandava come mai fossero così poche, i sudditi rispondevano che nessuno poteva voler far del male al Re, perché il Re era amato da tutti.
Lui ripagava degnamente questo amore: le strade del suo regno erano perfette nonostante il gelo e le continue piogge, la sanità era efficientissima ed assisteva realmente chiunque ne avesse bisogno, i servizi erano qualitativamente superiori a quelli di un qualunque altro paese ed erano quasi sempre gratuiti, l’arte e la cultura erano a disposizione di chiunque senza alcuna preclusione.
Di fronte a tanto amore e tanta perfezione, i sudditi non potevano che rispondere con lo stesso tono: i negozi non avevano sistemi antitaccheggio perché nessuno rubava, gli incidenti automobilistici erano pressoché assenti, nessuno risparmiava il proprio denaro perché questo serviva a mantenere viva l’economia e perché in caso di bisogno sapeva di poter contare sullo stato, la cronaca nera praticamente non esisteva.
Tutto era perfetto, e di questo meraviglioso clima poteva fruire ogni turista che decidesse di visitare questo incantevole posto.
Purtroppo però, non tutti erano puri d’animo come gli abitanti del paese, e qualcuno si approfittava di tanto amore e tanta ingenuità: sono comparsi i primi furti, sono nate le pagine di cronaca nera, e anche il palazzo reale si è dotato di una sorveglianza armata più forte.
Nonostante questo, il clima restava allegro e di fiducia, perché niente di realmente grave era ancora successo, e purtroppo niente faceva immaginare ciò che sarebbe successo in un olimpico sabato d’agosto, quando il più bel frutto dell’opera artistica del figlio prediletto di quella nazione è stato ignobilmente portato via, e un urlo di dolore ha squarciato il silenzio norvegese.
E anche il mio cuore.

Un Urlo di doloreultima modifica: 2004-08-23T13:29:13+02:00da
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