Non per non fa più

Here I am, a young man……
Così inizia una canzone dei Servant che si intitola Orchestra, che ho trovato adatta al mio rientro per almeno due motivi, e cioè 1) perché ritornare con un “eccomi” è abbastanza educato, nonostante di “young” io ormai abbia solo più l’età anagrafica e 2) perché quello a cui ho assistito in queste due settimane di silenzio è stata una lunga odissea di cazzate e amenità varie, che però si potrebbero anche identificare in un orchestra.
Alle percussioni ci metterei tranquillamente il mio corpo, nelle persone di Mr Nervo Sciatico and Mrs Ernia Discale, che continuano a dolermi a ritmo incessante riuscendo anche talvolta a togliermi sia il sonno che il buonumore. E che in maniera poco simpatica mi hanno anche eliminato temporaneamente dal blog e dal mondo lavorativo, dove conto però di poter tornare al più presto.
Alle trombe ci vanno ad honoris causa la Telecom e il suo meraviglioso 187, tanti sono gli squilli che fanno per pubblicizzarsi in-degnamente e senza alcuna vergogna (scomodare Gandhi sembra un po’ eccessivo), e tanto è il fiato che ho dovuto sprecare negli ultimi 5 giorni per cercare invano di ottenere una cosa che è nel mio pieno diritto. Una settimana fa ho infatti chiesto di recedere dal servizio di Alice, e, puntuali come una sciagura e prevedibili come Biscardi, hanno deciso due giorni dopo di togliermi anche la linea telefonica adducendo un fintissimo mancato pagamento del mese di luglio. Ovviamente ho fatto il fax della bolletta (che tra l’altro avevo pagato quattro giorni prima della scadenza), ma al momento il mio telefono non fa ancora quel cazzo di tu-tu che dovrebbe fare. E se volete sapere come è andata a finire, sappiate che adesso sono le 10.33 di martedì mattina, e che appena riavrò la linea pubblicherò questo post.
All’inutilissimo triangolo suona la General Trade, che dai primi di ottobre sta imperversando sulle televisioni di tutta Italia con la pubblicità delle luci di Natale. Va bene a settembre vedere le sfilate di moda dell’estate seguente, ma Pozzetto che a Ferragosto scassa le palle col suo Motta me lo eviterei proprio.
Al coro si mettono sicuramente quegli affamati che da due settimane bivaccano su una pacifica isoletta dei Caraibi. Riescono ad urlare e a litigare così bene, che al loro confronto Pappalardo e Nudo si ricordano con una certa nostalgia lacrimevole. Anche se certe cose credo che ce le porteremo nella memoria per lustri: le extension della Merz e i suoi tanga interdentali (diminuiti comunque da quando Muniz se ne è andato), i concetti espressi da Totò Schillaci, la Ribas che spiega alla Yespica come si parla in italiano, la Cancellieri che parla in linguaggio aulico ad un povero Kabir Bedi che non sa come dirle che non ci sta capendo una mazza, Merola che finalmente ha adeguato il suo corpo al suo più famoso Merolone, la Di Pietro in tutta la sua assenza e con tutta la sua pensione di reversibilità.
Ad un qualunque altro strumento, basta che stia steccando paurosamente, si accomodano il governo, nella persona del Cavaliere, e l’opposizione, nella persona del suo capo (e cioè di chi???): leggi idiote e controproposte ancora più cretine ne hanno fatte a migliaia, ma la figura di merda fatta con l’iracheno che viveva in Italia è che è stato rapito ed ucciso in Iraq, credo che abbia pochi eguali nel mondo. Forse solo Bush potrebbe ambire a tanto.
Infine dietro l’angolo, in castigo per manchevole ritardo e continue assenze, ci va Italia 1, che continua a farmi vedere Ally McBeal solo al sabato sera alle sette, e cioè nell’unico momento della settimana in cui non sono a casa.
…..Yes, I listen to the music, beautiful music.

Non per non fa piùultima modifica: 2004-10-12T23:38:02+02:00da
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