Dedicato a te

"Questo è dedicato a te, alla tua lucente armonia, sei immensamente Giulia……"
Per chi non lo sapesse, e cioè tutti, Giulia è la fisioterapista che da quattro settimane mi vede ogni mercoledì mattina nei locali dell'ospedale C.T.O. di Torino, con l'intento di far recuperare alla mia schiena e ai suoi muscoli un aspetto ed una funzionalità più consoni ad un trentaduenne che ad un ottantenne in pessima forma quale sembro adesso.
Non so se avete presente il classico rieducatore che si vede nei film in completo camice bianco, che serve da sostegno al malato e che lo segue passo passo (nel vero senso della parola), e che col trascorrere del tempo ne diventa anche amico e confidente. Bene!! A parte il camice bianco, Giulia non è niente di tutto questo.
Diciamo che la quasi quarantenne Giulia non ha nella memoria il suo punto di forza. Cosa che potrebbe anche non essere importante in un lavoro in cui ci si deve occupare di far recuperare al malato una posizione eretta o anche solo una mobilità adesso impensabile, se non fosse altro che, da una volta all'altra, sarebbe almeno auspicabile conservare un minimo ricordo su ciò che si è fatto e su quali sono stati i miglioramenti.
Cioè io non chiedo che lei si ricordi il mio nome e tutti i dati salienti della mia vita, ma almeno che il male è alla gamba sinistra e che quando sono arrivato da lei non mi piegavo neanche di 5 gradi.
A tal proposito apro una parentesi: Giulia non ha un concetto del destro e sinistro, ma, come da le confidato, associa le parti doloranti dei pazienti con qualcosa di evidente. Io infatti, durante la seduta, ho male alla gamba con lo scorpione (piccolo tatuaggio sulla mia caviglia sx), e non alla gamba sinistra. Chiusa parentesi.
Ieri mattina l'Immensa Giulia, prima di farmi spogliare e rimanere nudo al freddo per un quarto d'ora, mi ha fatto fare una passeggiata di fronte e a lei, dopodichè mi ha toccato un pò le cosce e la schiena, mi ha fatto camminare sulle punte dei piedi, e poi, con la semplicità tipica di una cernia, mi ha chiesto quale fosse la gamba che mi doleva…..evviva!!!! si è ricordata che avevo male ad una gamba!!!!!
Dopo tutto questo ha chiesto un consulto ad una dottoressa, ed insieme hanno deciso che stamane sarei dovuto tornare per una differente terapia, che avrei dovuto seguire per otto giorni, con una durata di 15 minuti per volta.
Felice come un tacchino statunitense sono tornato stamane, e l'Immensa si è ricordata subito di me. Mi ha fatto stendere su un lettino e mi ha attaccato alla schiena e alla gamba tre placchette simili a quelle di un elettrostimolatore, che erano collegate ad un apparecchietto anch'esso simile al suddetto. Dopodichè le ha accese, provocandomi un poco piacevole tremolio, simile ad una scossa continua, lungo tutto l'asse schiena-culo-coscia-polpaccio, mi ha spiegato a cosa servivano, ed è andata da un altro paziente, lasciandomi tutto solo in questa stanzetta chiusa.
Io non avevo un orologio, ma ad un certo punto mi sono reso conto che il quarto d'ora era stato abbondantemente superato, e dell'Immensa non c'era alcuna traccia. La mia paura era che, ovviamente, si fosse dimenticata di me, e già mi vedevo la Gruber che mi veniva ad intervistare per questo nuovo caso di malasanità.
La situazione non era però delle più facili: ero sdraiato sulla pancia, con l'aggeggino appoggiato sul lettino a fianco della mia coscia, con la schiena e il polpaccio uniti da dei cavi che mi continuavano a far tremare. e con delle difficoltà di movimento causate sia dal dolore, che dalla posizione, che dalla progressiva perdita di sensibilità causata dalla cazzata che stavo facendo. Praticamente mi sentivo come uno scarafaggio a pancia in su, pur essendo nella posizione opposta.
Preso dal panico ho cercato di raggiungere lo zaino che avevo lasciato a terra, con l'idea di prendere il cellulare, in modo da guardare l'ora e chissà che altro. Cosa che, muovendo le zampine anteriori, e con uno sforzo tipico da scarafaggio a pancia in su, mi è riuscita, ma ha causato in me un panico maggiore, vedendo nel cellulare che ormai avevamo superato abbondantemente la mezz'ora.
Ho cercato allora di raggiungere quel cazzimbocchio che originava il tremolio, piegandomi su un fianco e contorcendomi come una tinca all'amo, ma era ancora troppo lontano. Ho dato allora un colpo con i reni, una botta con le zampe posteriori, un sussulto con quello che restava della mia schiena, e ho agitato le manine, e alla fine quello stracazzosissimo aggeggio è finito sulle mie dita: ovviamente non lo vedevo, perchè, per quanto io abbia una faccia da culo, gli occhi laggiù non li ho, e quindi ho proceduto a tentoni, toccando per prima cosa una rotellina che, naturalmente, ha aumentato in maniera esponenziale il tremolio, facendomi perdere la posizione e anche quello stronzissimo aggeggio.
Nei cinque secondi seguenti ho visto le stelle, la Carrà, la Madonna, Britney Spears e un marito a caso, mia madre, Ally Mac Beal e anche Jennifer Garner vestita come Malgioglio, e infine ho sentito la porta aprirsi e Giulia dirmi: tutto bene?
Ma vaffanculo…… te e le Vibrazioni.

Dedicato a teultima modifica: 2004-11-26T12:50:54+01:00da
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