Caro Gramellini

E' singolare come cambi il metodo di approccio a questa paginetta intonsa uscita dalla testolina di Gates a seconda di quale sia il suo fine ultimo, e quindi il destinatario.
In fondo io scrivo solo di stupidaggini, cercando di condirle con qualche frase simpatica ogni tanto, ed in teoria lo spessore infinitesimale dei miei concetti non dovrebbe subire alcuna mutazione a causa di colui che io penso debba leggerli, eppure non funziona così.
Una lettera scritta a Massimo Gramellini, ad esempio, mi incute un timore riverenziale esponenzialmente superiore a quello che mi crea il mio blog, dove la mia stupidità si sente libera di scorrazzare allegramente come un socialista in banca di domenica.
Eppure il foglio bianco che giace di fronte a me è sempre il medesimo, e neanche gli anni di misera esperienza letteraria riescono ad evitarmi questa sorta di imbarazzo virtuale. E' come se di colpo il mio acume ed il mio intelletto avessero fatto come i soldi di Ricucci, percorrendo quella misteriosa strada che li ha portati alla sparizione. Per mia fortuna, però, io non ho Anna Falchi da mantenere e le uniche conseguenze che può portare questo temporaneo dissolvimento cerebrale riguardano soltanto questo scritto ed il suo nebuloso significato.
Ma se ciò non capitasse soltanto a me? Se questo accadesse anche a persone ben più navigate e con un importante ruolo all'interno della società, cosa comporterebbe e, soprattutto, a quale reality-catastrofe ci farebbe partecipare?
Proviamo a pensare al nostro Premier e sforziamoci di immaginare che anche lui possegga questa sorta di complesso di inferiorità nei confronti delle persone che ritiene più sagge di lui in campo economico. Mi rendo conto della divina impossibilità di tale evento, ma essendo uno sforzo tale deve essere.
Pensiamo dunque a Silvio, pensiamo che debba affidare un importante ruolo economico a qualcuno, cosa che prevede una lunga serie di colloqui preliminari, ma che il nostro amato Cavaliere a causa del suddetto complesso di inferiorità non riesca a colloquiare con economisti di provata saggezza ed efficienza. Cosa farebbe a questo punto, ammetterebbe questa sua debolezza o affiderebbe la Finanziaria al primo deficiente che gli viene in mente?
Fortunatamente è solo un'ipotesi assurda, altrimenti noi saremmo nei guai e a me sarebbe venuta una lettera intelligente.

Caro Gramelliniultima modifica: 2005-10-30T00:49:13+02:00da
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