In vino veritas

Oggi sto provando una sensazione decisamente nuova per il mio blog, quella cioè di scrivere sotto l'effetto dell'alcool, di cui ho sicuramente abusato nell'ultima ora.
Tranquillizzo tutti dicendo che non sono stato assunto dai call center di Tim o Vodafone, ma che semplicemente i miei nuovi colleghi, felici di conoscermi quanto lo era Zequila domenica, hanno deciso che forse avrei fatto meno danni da ubriaco e mi hanno offerto ripetutamente da bere tutto ciò che capitava fra le loro mani e fra quelle del simpatico barista che vive qui accanto. La lista di ciò che adesso sta cercando di affogare il mio piloro è lunga e difficile da ricordare, ma penso che vi  possa bastare sapere che quando ho iniziato la bottiglia di chardonnay e quella di vodka lime erano piene, mentre adesso assomigliano molto alle casse dell'Inps. E' ovvio che sicuramente non sono stato l'unico avventore del bar, ma è altrettanto vero che con le debite proporzione quel locale ha lo stesso indice di gradimento dell'ultima trasmissione di Bonolis, e ciò significa indiscutibilmente che sono decisamente in balla o che, per dirla in un linguaggio comprensibile anche ai non veneti, sono leggermente ubriaco.
Non è che la sensazione mi sia nuova, anzi direi che mi ci trovo anche molto a mio agio, ma la novità è che raramente mi è successo in orario lavorativo e che, soprattutto, mai mi sono sognato di scrivere qualcosa in queste condizioni. Tranne quella volta che, per far colpo su una ragazza (e da qui si capisce molto di me e del mio inimitabile fascino) che mi aveva chiesto di vedere la mia calligrafia, ho avuto la fantastica idea di scrivere sul fazzoletto di carta del pub che da qualche ora si stava arricchendo grazie a me, questa geniale frase "qui, in questa piccola particella infinitesimale del cosmo, posso asserire che l'uomo non è affatto l'unica entità pensante e non dell'universo, ma è solo una delle tante creature che vagano nello spazio astrale". Naturalmente lei si è messa con un mio amico dopo dieci minuti, ma almeno il fazzoletto l'ho conservato.

Dall'ultima riga sono passati 15 minuti e tre bicchieri di aperol, quindi quel poco di lucidità che mi era rimasta è svanita come i soldi di Fiorani. Vorrei avventurarmi nei mirabolanti racconti dei miei ermetici colleghi di lavoro o in quelli della regista del mio segmento olimpico, utile quanto la Lecciso sullo Shuttle, ma le graffette di Word che scorrazzano sullo schermo nel vano tentativo di trombarsi il cerchio multicolore di Media Player mi suggeriscono inequivocabilmente che il mio tasso alcolico ha irreparabilmente danneggiato quell'unica famiglia di neuroni che mi era rimasta.
Vi lascio dunque con un regalo, certo che almeno due di voi lo apprezzeranno tanto quanto odiano me, o forse lo odieranno tanto quanto apprezzano me…..e con questa ho chiuso!!!!!
Andate su www.enigmi.net e fatemi sapere……..io sono fermo al punto 9 e accetto suggerimenti.

In vino veritasultima modifica: 2006-01-24T14:18:23+01:00da
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