Elena

Lo sapevo che sarebbe successo prima o poi.
I piccoli meccanismi cerebrali che a fatica mi facevano distinguere da uno psicopatico ormai sono completamente saltati, e nel mio futuro ormai vedo solo grosse pastiglie di Prozac che rimbalzano e mi seguono ovunque nel tentativo di farmi ingurgitare del Roipnol per potersi divertire alle mie spalle….anche loro!!!!
Già le olimpiadi ci avevano messo del loro, costringendomi ad andare in giro vestito come un imbecille, con il mio piccolo bambù bianco infilato in un ponte levatoio azzurro (questa la capirete solo se riuscirete a vedermi quella sera), con un mirabolante cappello di piume blu, alte come Pupo, e con dei mocassini old fashion ai piedi che hanno un tacco inferiore solo a quello del premier, spingendo una cosa larga tre metri che tutti si ostinano a chiamare Arcimboldo ma che in realtà sembra solo uno dei cadaveri di C.S.I. che ha passato qualche giorno a mollo.
Non pago del rischio che il mio piccolo cervello stava correndo, mi sono infilato nel tunnel di enigmi.net, ottenendo in cambio solo il raggiungimento per difetto del q.i. di Malgioglio ed un futuro roseo come quello di Di Pietro e Mastella al governo. Ho passato sette giorni a rincorrere cose assurde come l'alba di Newgrange o i sette nani e tutte le loro manie sessuali, le foto satellitari di un turco o dei file mp3 misteriosi quanto la legge sulle droghe leggere, la scarsa memoria di Fibonacci o i sette peccati capitali che neanche in Seven erano così poco chiari. Il tutto per arenarmi nell'area di un rettangolo che forse devo esprimere in bignè al cioccolato.

Ad ogni modo questo mio piccolo declino mentale mi ha permesso di ricordarmi di alcune persone strampalate che ho conosciuto nella mia breve vita, e fra tutte ho deciso di assegnare il Jacklosquartatore d'oro a Elena, una ragazza che abbiamo conosciuto io e mia moglie a Capo Verde.
La signorina si trovava in quel posto dimenticato da Dio e dagli uomini col suo fidanzato – tale F., pilota di Formula 3000 – che si è presentato durante una cena con una sobrietà che neanche Donatella Versace potrebbe raggiungere "piacere mi chiamo F. e sono un pilota"….e io sono Arturo e ti prendo a roncolate sulle caviglie, avrei voluto dirgli, ma la completa assenza di qualunque cosa che fosse più interessante di Marzullo mi convinse a desistere dall'intento, nella speranza che questa allegra coppia ci avrebbe potuto in qualche modo fare un minimo di compagnia.
E così fu visto che passammo con loro almeno tre giorni, durante i quali ci avventurammo nel deserto con un fuoristrada guidato da F., che dimostrò chiaramente che l'equazione "pilota = portatore sano di cervello" non poteva andare, visto che sfrecciava a 100 all'ora in mezzo a dei massi che avevano le dimensioni di Galeazzi ridendo come un ebete e rischiando per la seconda volta l'integrità delle sue caviglie. Ma anche quella giornata passò, permettendoci di conoscere meglio la nostra eroina.
Elena faceva della fiducia nel suo fidanzato la ragione della sua vita, dimostrando a più riprese quanto credesse ciecamente a tutto ciò che egli le raccontava. Per tener fede a questo impegno, la signorina aveva deciso di tenere un'agenda che potesse esserle d'aiuto nei momenti più delicati e che si portava sempre dietro. Su quelle pagine annotava ogni minuscola cosa che accadeva, in modo da poterla poi dimostrare in caso di necessità anche dopo 10 anni: se F. andava a cena con dei suoi colleghi lei se lo segnava insieme al menu della serata, se F. andava in banca e poi in posta lei si scriveva l'ora di arrivo e la durata della coda, se F. andava a cagare….beh immaginate.
Il tutto aveva un fine, visto che una volta aveva trovato nelle tasche del malcapitato uno scontrino sospetto. Si trattava di un acquisto fatto da un fruttivendolo 10 mesi prima, che non coincideva con quello che c'era scritto sull'agenda, dato che quel giorno non aveva portato a casa nessun tipo di frutta. Manco a dirlo che il poveretto aveva provato per mesi a convincerla che si era comprato una banana per mangiarla seduta stante….lei non ne voleva sapere e considerava quella cosa come un buon motivo per non avere fiducia in lui. Ovviamente, vista la sua grande magnanimità, l'aveva perdonato, ma da quel giorno le sue "agendate" erano peggiorate e l'avevano portata ad essere ciò che noi potemmo apprezzare in quella vacanza: una psicopatica che prendeva nota di tutto ciò che ci dicevamo, col fine di verificare chissà quali cazzo di cose in un futuro che chissà se mai sarebbe arrivato……

Chissà che fine avrà fatto Elena, chissà se l'hanno rinchiusa in un manicomio o se l'hanno rinchiusa – magari – nella casa del Grande fratello 6? Chissà……. 

                                    

Elenaultima modifica: 2006-01-31T12:11:43+01:00da
Reposta per primo quest’articolo