Famolo strano

Vista l'incauta richiesta di Law che ha espressamente detto di voler leggere un mio post erotico, ho ben pensato di regalarvene uno al cui cospetto la Fenech di Giovannona coscia lunga pare Suor Paola da Fregene. Considerando poi l'insano amore che circola a casa di Virgilio per le catene, ho deciso di unire le due cose e ricordare le cinque situazioni più strane in cui mi sia capitato di fare un po' di sesso.
Ovviamente non posso costringere nessuno a fare altrettanto, ma se proprio vi serve sappiate che siete assolutamente autorizzati a raccontarle anche voi. E se proprio devo incaricare qualcuno nel proseguire questa idiotissima idea, sarei ben felice di vedere tutti i miei link fare altrettanto, ricordando alla mia adorabile cocoon che un camino è da considerarsi strano.

5) In macchina
E' già che se partiamo così probabilmente finiremo che il posto più strano in cui l'ho fatto è sopra una lavatrice, ma le apparenze talvolta ingannano….come in questo caso.
Per un certo periodo di tempo sono stato insieme ad una ragazza che non appena entrava in macchina veniva colta dall'irrefrenabile desiderio di piegarsi verso di me, forse perché le piaceva guardare il volante da vicino o forse perché adorava auscultarmi gli addominali con l'orecchio. Ad ogni modo questa sua deprecabilissima abitudine – che come potrete immaginare io ripudiavo con tutte le mie forze – non mi creava grossi problemi, in quanto l'ora in cui ci vedevamo era sempre molto tarda ed in giro c'erano solo macchine che proseguivano a zig-zag. Il guaio – e da qui la quinta posizione in classifica – è stato quando sono andato a prenderla un sabato pomeriggio per portarla in centro!!!

4) Sulla macchina
Una volta va bene, ma due si esagera. Veramente di questo passo finirò col raccontarvi di quella volta che l'ho fatto sul pavimento dell'ingresso.
I più affezionati si ricorderanno certamente della norvegese con cui sono stato qualche mese e a casa della quale passavo splendide settimane alla scoperta di usi e costumi suoi e del suo paese. La Norvegia non è molto abitata, quindi è normale non incontrare nessuno per ore se si fa un viaggio in macchina. Durante una di queste gite la gentile signorina biondo-crinita, probabilmente per rompere la noia mortale o forse a causa della mia carica sessuale forte come un semolino, ha avuto l'irrefrenabile voglia di farlo lì dove ci trovavamo. A poco sono servite le mie remore causate dal fatto che il sole splendeva e che viaggiavamo su una strada, perché, una volta portata la macchina su di un prato adiacente, lei ha ben pensato di sdraiarsi sul cofano e di spiegarmi la storia delle api e dei fiori. Io ovviamente non ho potuto in alcun modo tirarmi indietro ed ho seguito perfettamente la sua storiella, prestando comunque attenzione alla strada che avevo di fronte e pregando che non mi apparisse nessuno davanti. E infatti così fu…. peccato che qualche secondo prima dell'impollinazione mi sia sentito toccare il polpaccio da una delle duecento pecore che stavano beatamente pascolando alle mie spalle.

3) In montagna
Ok, i titoli non sono il mio forte, ma non disperate.
Correva l'anno 1991 ed ero alle prese con il primo amore della mia vita. La passione era così travolgente che passavamo intere giornate a giocare a briscola piuttosto che sfiorarci, ma in un pomeriggio primaverile, mentre ci trovavamo in quel di Bardonecchia, lei, accecata dalla passione come una lumaca incazzata, mi chiese di farlo in quel bosco dove stavamo passeggiando piacevolmente. Io ovviamente mi preoccupai che non ci fosse nessuno intorno a noi e la assecondai immediatamente, buttandomi a pesce sopra di lei nella eroticissima posizione del missionario. Le lumache sono orbe, lei era acciecata, io ero a pesce…per una serie di strane coincidenze animali lei chiuse gli occhi e li riaprì solo alla fine del secondo tempo, dicendomi: "Cazzo ci guardano!!!". Mi girai di scatto a destra e a sinistra e non vidi nessuno e le risposi "Ti devi essere sbagliata, non c'è nessuno". E lei "Guarda in alto, c'è la seggiovia!!!"
    
2) Sul pianerottolo
Dal titolo pruriginoso come Giurato si capisce che stiamo salendo in classifica.
Nel 1997 sono stato per qualche mese insieme alla figlia di una mia collega, che per me aveva lasciato (o forse me lo aveva fatto credere….gli uomini sono ingenui, si sa) il suo fidanzato pluriennale che tanto piaceva a sua mamma.
Una sera rientrando alle due di notte decidemmo che il pianerottolo di casa sua poteva essere abbastanza intrigante per giocare al paziente e alla dottoressa, anche in considerazione del fatto che abitava all'ultimo piano e che i suoi vicini erano fuori per lavoro. Fu dunque con estrema tranquillità che iniziammo la nostra reciproca visita medica e fu con altrettanta sorpresa che ci girammo quando sentimmo aprire la porta alle nostre spalle. Non so se rimanemmo più atterriti noi, con i jeans alle caviglie ed in visibile momento di felicità sempre più cadente, o la vicina, che non doveva essere lì, soprattutto a quell'ora e con un uomo che non era suo marito, fatto sta che l'unica parola che uscì fuori fu un "buona serata" e tutto finì lì. Tutto!!!!

1) Sulla rampa di un garage su di una tartaruga gigante gonfiabile.
Come prima, l'apparenza inganna….il titolo in questo caso è sicuramente la cosa migliore del racconto.
Mi trovavo – ed era ora – a Duna Verde e casualmente stavo cercando un posto dove potermi dedicare allo sport nazionale. Come ben sapete o immaginate, essendo quella l'attività più praticata dopo il respiro ed essendo i campi praticabili pochi, bisognava affrettarsi ogni sera per trovare i posti migliori, che comunque erano sempre dislocati nella zona della spiaggia. Purtroppo, quella sera oltre al resto cadeva anche la pioggia, e se già la sabbia nelle mutande può dar fastidio da asciutta, potete ben immaginare che assomigliare ad un maiale che si è rotolato nel fango non è sicuramente il modo migliore per presentarsi in giro a mezzanotte. La necessità ingrossa l'ingegno, si sa – e non solo quello – e fu così che ci mettemmo a cercare una soluzione alternativa che, strano a dirsi, atterrò proprio su una tartaruga gigante che dormiva beata in una splendida e asciutta rampa di garage.
Nessun finale a sorpresa: nessun armadillo che ci spiava, nessuna funivia cha passava, nessun vicino che trombava e nessuna macchina che zig-zagava, solo una immensa tartaruga verde che ad ogni movimento scivolava ed un giovane girino abbronzato che felice pensava: qualunque cazzo di cosa sia un blog, se fra quindici anni ne aprirò uno, giuro che racconterò questa serata.

Famolo stranoultima modifica: 2006-03-28T18:01:18+02:00da
Reposta per primo quest’articolo