Il senso dei miei sensi

In questi quaranta giorni di mia assenza dal mondo del blog sono successe talmente tante cose, che non mi basterebbe il dossier delle intercettazioni di Moggi per contenerle tutte. Ma dato che mia madre mi ha dato il dono della sintesi (malignate pure….), mi toccherà limitare la mia proverbiale logorroicità al fine di preservare le palle di coloro che ancora frequentano questa solinga paginetta. Devo solo decidere se andare in ordine temporale, e quindi partire dal mesto addio del Supremo, o se seguire l'ordine di importanza, e dunque partire dal mesto addio dei Supremi, i tre uomini e una gabbia di bianconera memoria.
Io, come ben sapete, ho un forte amore verso la scienza e verso le innovazioni, quindi non posso che felicitarmi per le due mirabolanti scoperte fatte nel mese di maggio: la terra è rotonda e la juve ha rubato per vincere gli scudetti.
Purtroppo però arrivo tardi, e la rete è ormai talmente sovraffollata di battute come "Moggi salutaci Vanna, Balzaretti porti sfiga, Juve-Poirino il derby è vicino, ma chiamare in Europa costava troppo?", che se anche me ne venissero in mente di più belle, ormai suonerebbero di stantio e di già sentito.
Cosa posso dunque dire per celebrare in maniera poco meno che indegna il mio ritorno a casa di Mr Virgily?
Potrei decantare tristemente l'epilogo del regno di Silvio, ma dovrei essere stato sordo per poterlo fare, oppure potrei magnificare la bellezza del nuovo Ministro per la famiglia, ma dovrei essere cieco per poterlo fare, o magari potrei dirvi quanto ho pianto per la condanna di Vanna Marchi, ma dovrei essere muto per farlo, o in ultimo potrei dirvi di quanto il mio lavoro finalmente mi piace, ma non dovrei avere alcuna percezione tattile nelle terga per farlo. Approfitto dunque del fatto che sono raffreddato per dirvi che i vostri messaggi in questi quaranta giorni non mi hanno fatto alcun piacere e che non ho pensato a voi neanche una volta, ma credo che la puzza di bugia sia troppo forte per non sentirsi.