Attenzione!!!

Due mesi fa ho mestamente annunciato il mio addio al blog, e se la situazione non fosse di assoluta emergenza non sarei mai tornato su questa pagina, o almeno non così.
In questi anni ho sempre mantenuto un certo riserbo sul mio lavoro, creando ad arte con qualcuno di voi (Cape, Acci, Zoo e Change) dei falsi riferimenti su di esso, in modo che nonostante il mio silenzio in merito, ci fosse la convinzione di conoscere quale fosse la mia attività.
Era tutto falso.
 

Io in realtà lavoro nella health & security division della Motorola Italia, a Torino.
Nello specifico, il mio ufficio, che è solo uno dei 24 uffici di questa sezione, si occupa di effettuare esperimenti riguardanti l'utilizzo bellico dei cellulari, ed è nato, su esplicita richiesta della C.I.A., in seguito agli attentati dell'11 settembre 2001.
Come noi, che fino a due giorni fa eravamo in cinque, altre trentacinque persone, suddivise nelle sedi Motorola del mondo, si occupano di questo progetto.
Inizialmente l'obiettivo era quello di creare un sistema che permettesse di ricostruire, immediatamente ed esattamente, quante e quali persone fossero in un determinato momento in un determinato luogo. Per ottenere questo, l'ostacolo principale da superare era quello dell'esatta identificazione della persona che possedeva il cellulare in quel momento.
Non ci si poteva infatti basare soltanto sulla sim, in quanto spesso i dati di possesso di quest'ultime sono inesatti o volutamente falsi.
Abbiamo dunque deciso di inserire in ogni cellulare un S.I.A.S. (Secret Information Acquisition System), e cioè un chip in grado di colloquiare con qualunque altro chip che si trovasse nel raggio di due metri.
L'idea (della sede americana) era semplice: se il cellulare si trova in prossimità di due o più chip facenti capo a Mario Rossi, il cellulare allora è in mano a Mario Rossi. Ovviamente detta così è semplificata, ma sto cercando di spiegare brevemente ciò che è successo ieri e che potrebbe essere causa di una catastrofe.
I chip presenti nelle apparecchiature tecnologiche sono infatti infiniti, ma l'intento del Sias era quello di carpire informazioni solo da quelli che fossero dotati di una loro identità certa, come quelli della carte di credito, dei bancomat, delle carte di identità e tessere sanitarie di alcuni paesi, degli autoveicoli e di altri oggetti non ancora chippati in Italia.
Il guaio è però che il Sias è in grado di colloquiare con ogni tipo di chip, e che, se comandato nel giusto modo, riesce a dare ordini alla maggior parte di essi.
I rischi collegati a questo "effetto collaterale" del Sias erano comunque limitati a eventuali malfunzionamenti degli oggetti comandati da questi chip, e, considerando che per fare questo era necessario che a comandarlo specificatamente fosse qualcuno in possesso della tecnica, della tecnologia e delle informazioni specifiche di quel cellulare (e quindi uno dei miei trentanove omologhi nel mondo), la Motorola, con approvazione della C.I.A., ha deciso di accettare il rischio.
La settimana scorsa un collega della sede americana ha scoperto che il Sias poteva comandare (se qualcuno glielo ordinava) l'autodistruzione, attraverso una piccolissima esplosione, di una partita di chip di nuova generazione, installati nelle pompe di benzina di tutto il mondo negli ultimi sei mesi.
La C.I.A. è stata ovviamente informata del gravissimo pericolo, ed ha bloccato immediatamente la produzione e la distribuzione di questi nuovi chip, richiedendo alla Intel di ritirare immediatamente quelli in vendita e chiedendo alle compagnie petrolifere di provvedere alla loro disinstallazione.
Come ho detto all'inizio, fino all'altro ieri nel mio ufficio eravamo in cinque, ma da due giorni un collega (Loris) è scomparso, e con lui anche il suo pc.
Stanotte la C.I.A. ci ha informato che il collega ha avuto negli ultimi mesi dei rapporti con il medio oriente, e a quanto pare stanotte dovrebbe essere atterrato in Siria.
Ci hanno intimato un assoluto riserbo in merito alla faccenda, ma credo che la situazione sia gravissima, perché Loris ha le conoscenze, la tecnica e la tecnologia per dire al Sias di ordinare l'autodistruzione ai quei chip. E quindi, per farla semplice, se Loris desse ad un Sias questo comando, non appena quel cellulare si trovasse a meno di due metri da una pompa di benzina con quel chip (in due mesi ne hanno installati 75.437 in tutto il mondo), provocherebbe l'esplosione dell'intera stazione di servizio.
Adesso che anche voi sapete, fate ciò che vi sembra più opportuno, ma comunque state attenti!!!

Attenzione!!!ultima modifica: 2005-04-01T13:33:58+02:00da greendune
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11 pensieri su “Attenzione!!!

  1. We’ve the Sias’s tecnology since 2003. Many of our dreaming cells own a cell phone able to… you know what Sias can do. Your Post would be helpfull to your friends but… at the moment, we’re not interested in Italy. So, you could sleep calm since we don’t change idea. Actually, we want to hit one more evident enemy of our cause…

  2. Green cos’è sto post??? non ci ho capito niente (come al solito!!) e soprattutto non ho capito se scherzi o se sei serio!! per favore mi dai una spiegazione.. và che io mi agito per niente eh?? e poi sono sotto ciclo e mi viene l’ansia e la tachicardia… TI ORDINO DI PASSARE DA ME!!

  3. Senti…. sappiamo tutti che oggi è il primo di aprile…. sappiamo tutti che sei un uomo che va in giro col bustino e le autoreggenti… sappiamo tutti che sei Greendune detto W…. ma pensi che potremmo mai caderci!!?? Ma almeno questo primo aprile una cosa positiva cè l’ha…. hai postato ancoraaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaa a ^_^ ^_^ ^_^

  4. Ho una domanda: ma nel caso ciò accadesse, in seguito alla distruzione intenzionata da parte di terzi io avrei diritto al rimborso del MIO cellulare, della MIA macchina parcheggiata accanto al distributore e dell’eventuale pieno di verde andato a fuoco che IO ho fatto poco prima? Grazie delle delucidazioni agente 00Pirla:)

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