La metafora del gelato

Passando attraverso la spessa coltre grigia tipica di questa città, dove
il cielo è azzurro solo nelle giornate ventose, oggi si vede un bel sole,
rotondo e gioioso, che innalza la temperatura a livelli tipici della
primavera che sta arrivando.
Forse è anche per questo che sono
annoiato e insofferente. Il mio ufficio infatti deve essere stato
progettato dalla De Longhi per verificare quanto sia possibile sopportare
il calore in ambiente lavorativo, e io già in pieno inverno mi trovo a
lavorare in camicia e col termosifone spento.
Forse dunque è colpa del
caldo inatteso se oggi mi sento così annoiato e contemporaneamente pronto
ad assalire alla gola chiunque mi capiti intorno, ma di fondo credo di
avercela, e molto, con i particolari.
Per “particolari” non intendo
quella categoria di persone che per un qualunque motivo tende a
differenziarsi dalla massa che gli sta intorno, ma intendo proprio le
piccole cose di qualunque genere che in qualche modo riescono a rovinare i
piani o le giornate delle persone e talvolta anche la vita intera.
Come ad esempio un piccione che evacua sull’abito della sposa proprio
mentre sta entrando in chiesa; o come la parrucchiera idiota che
distrattamente ti taglia la basetta che con tanto amore avevi curato per
mesi; o come il giocondo nipotino di sei anni che decide che i tuoi vecchi
lp possono essere usati come frisbee da lanciare contro il muro; o come la
mamma che quando risponde al telefono scambia sempre il nome della tua
“amica” con quello della tua ragazza.
Insomma, tanti piccoli ingenui
errori o disattenzioni o semplicemente combinazioni, che possono avere un
risultato spesso dirompente.
Ma guardando con attenzione (perdonate la
mia poca chiarezza, ma i 40 gradi mi annebbiano la vista e il cervello)
oggi ce l’ho con i particolari linguistici, ovverosia con tutte quelle
minuzie che nella nostra lingua stravolgono il senso di una frase o di un
intero discorso.
Dire, ad esempio, “Prendi questo porco” può far
pensare ad un passaggio di suini fra allevatori, ma se diciamo “Prendi
questo, porco” ci viene in mente una donna che da un calcio nelle palle ad
un uomo particolarmente focoso.
O pensiamo ai modi di dire. Se sei un
“uomo di strada”, vuol dire che sei un duro e riesci sempre a cavartela, se
invece incontri una “donna di strada” significa che se vuoi, sicuramente riesci a chiavartela (scusate la trivialità, ma non sono riuscito a resistere)

Beh, a causa di sottigliezze linguistiche e stupidi
particolari, ieri ho dovuto affrontare due liti nate dal nulla e utili
quanto Previti, che sono servite solo a donarmi questo splendido umore
odierno. Personalmente mi da parecchio fastidio litigare per delle
stupidaggini causate dalla diversa analisi di minuscoli particolari, e
dunque spero ogni giorno che questo non mi accada. A volte però non va
così, e l’unica cosa da fare è avere pazienza e cercare di analizzare
meglio quello che per noi è solo un insignificante dettaglio, ma che per
l’altra persona (spesso dell’altro sesso) è una cosa di vitale
importanza.
Chiudo con una metafora goliardica, che analizzata bene rende perfettamente il concetto.

Ricordatevi, che è meglio un culo gelato
che un gelato nel culo.

La metafora del gelatoultima modifica: 2004-03-09T19:47:23+01:00da greendune
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14 pensieri su “La metafora del gelato

  1. Commento in più punti:1)dov’è che ci sono 40 gradi oggi? 2)i particolari che citi come esempi farebbero saltare i nervi a chiunque 3)Le sottigliezze linguistiche che hanno causato il tuo “umore odierno”, però, non ce le hai raccontate.ciao

  2. Simpatica la tua chiusura circa l’uomo e la donna di strada (!!)…ritornan do al mio post, ammetto che tu sei lo scopritore dell’acqua calda più simpatico che io conosca! Detto ciò ti auguro una buona giornata, e ti abbraccio…non prima di ammettere che sono fondametalmente d’accordo con la tua ultima frase!

  3. Eccomi di ritorno pronta per la spiegazione: accedi al tuo foto album (e non album foto come prima detto) attiva il servizio e carica le tue immagini. Quando vuoi pubblicarle, apri il foto album, copia e incolla la URL (sempre cliccando con il tasto destro su proprietà) e specifica l’altezza e la larghezza…dim mi che hai capito!!! bacio

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